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  • amici di Paola Taverna ha pubblicato un aggiornamento nel gruppo Logo del gruppo di amici di Paola Tavernaamici di Paola Taverna 4 anni fa

    Paola Taverna

    Oggi, 22 aprile, ricorre il cinquantesimo anniversario della Giornata Mondiale della Terra, iniziativa nata nell’ambito delle Nazioni Unite per celebrare la Terra e promuovere la salvaguardia dell’ambiente. Il tema scelto per quest’anno è quanto mai significativo: azione per il clima.
    Questa volta la ricorrenza cade, infatti, nel mezzo di una crisi da pandemia che rappresenta una sfida senza precedenti a molteplici livelli: sanitario, sociale, economico-finanziario e non ultimo in termini di identità profonda e valori delle maggiori democrazie del mondo.
    Non posso fare a meno di pensare alla connessione tra squilibri ambientali e insorgenza di malattie. In molti ormai si interrogano sulle possibili relazioni tra distruzione su vasta scala di preziosi e delicati ecosistemi, sfruttamento esasperato delle risorse ambientali, continua perdita di biodiversità e inquinamento da una parte e salute dell’uomo dall’altra.
    Vale la pena ricordare che, secondo il WWF, molte delle attuali malattie emergenti, Covid-19 incluso, non sarebbero catastrofi del tutto naturali bensì conseguenza indiretta del nostro impatto sugli ecosistemi naturali.
    Non nascondo, inoltre, quanto mi abbia colpito leggere il recente articolo della testata Focus che riporta le conclusioni di uno studio dell’Università di Harvard relativo al presunto legame tra inquinamento atmosferico (concentrazione di polveri sottili) e tasso di letalità più elevato da Covid-19. Nel contesto, viene citato anche un significativo studio italiano, pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Pollution, dove si afferma che l’alto livello di inquinamento atmosferico sulla Pianura Padana potrebbe aver contribuito all’elevata letalità dell’infezione in questa zona geografica.
    Aggiungo che anche la SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) ricorda l’esistenza di una solida letteratura scientifica che correla l’incidenza dei casi di infezione virale con le concentrazioni di particolato atmosferico. Secondo numerosi studi, il particolato atmosferico costituisce, infatti, un efficace vettore per il trasporto, la diffusione e la proliferazione delle infezioni virali. Inoltre, la SIMA afferma che la specificità della velocità di incremento dei casi di contagio che ha interessato in particolare alcune zone del Nord Italia potrebbe essere legata alle condizioni di inquinamento da particolato atmosferico che ha esercitato un’azione di carrier (vettore di trasporto) e di boost (impulso alla diffusione).
    I fatti ci dicono che non possiamo continuare a mettere la testa sotto la sabbia, ignorando molteplici campanelli di allarme.
    Oggi è l’occasione giusta per riflettere sulle nostre priorità e agire di conseguenza.
    La scomoda verità è che continuando così non c’è futuro, a meno che la classe politica a livello globale non si svegli dall’illusione che si possa continuare a spremere la Terra come un limone senza pagarne le conseguenze.
    Per quanto mi riguarda, la Terra o meglio la Pacha Mama, come direbbero molti Amici dell’America latina, è la priorità. Sono, infatti, particolarmente felice che una delle stelle del mio Movimento rappresenti proprio l’ambiente: una stella che è alla base dell’azione in chiave verde dell’attuale Governo italiano.
    Come dico da tempo, serve un cambio radicale di paradigma e, in questo processo di transizione da modelli socio-economici ormai insostenibili verso modelli di società e di sviluppo davvero equi e rispettosi del pianeta, la tutela dell’ambiente deve essere la nostra bussola.
    Non possiamo respirare petrolio, non possiamo mangiare plastica, non possiamo vivere immersi nelle polveri sottili… Siamo parte di un qualcosa più grande di noi, straordinariamente bello e fragile, cerchiamo di non dimenticarlo.
    La Terra fornisce abbastanza risorse per soddisfare i bisogni di ogni uomo, ma non l’avidità di ogni uomo. (Mahatma Gandhi)