Attività

Ironia della sorte, proprio oggi ricorre la Festa dell’Europa…
Mi lascia l’amaro in bocca quest’ultimo anniversario della dichiarazione di Schuman.
La celebrazione della pace e unità in Europa cade, infatti, in un momento quantomai tormentato del nostro percorso di collaborazione e integrazione.
All’attuale dimensione di emergenza pandemica fa da sfondo una duplice crisi identitaria e valoriale che riguarda l’intera regione europea e, purtroppo, ne condiziona le sorti.
Non a caso, ultimamente, si susseguono riunioni su riunioni e spesso si ha la sensazione di essere rimasti incastrati in un meccanismo simile a quello del criceto che corre sulla ruota. Spero davvero di sbagliarmi ma la percezione è questa.

Proprio perché non ci piacciono le cose così come sono nel presente, abbiamo bisogno di mantenere viva la memoria di un periodo storico invece ricco di ideali e visione.
L’azione di uomini che non avevano timore di pensare in grande – molto oltre quello che al tempo era ritenuto possibile o anche solo immaginabile – è stata alla base dei successivi 70 anni di storia: la nostra storia.
70 anni senza guerra nella regione del mondo che era stata all’origine dei due conflitti mondiali più sanguinosi e cruenti della storia dell’umanità.

Dobbiamo dimostrare di avere determinazione e forza per costruire un futuro all’altezza dei sogni di chi ci ha preceduto.

“La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano.” (Robert Schuman)