Attività

  • Fabio Massimo Castaldo ha inviato un aggiornamento 2 anni, 8 mesi fa

    Fabio Massimo Castaldo

    Ho letto negli ultimi giorni dichiarazioni davvero fantasiose sul risultato elettorale delle Regionali. C’è chi (con la boria che spesso lo contraddistingue) ha dato la colpa ai cittadini per aver “votato male”, chi invece ha parlato di campagna elettorale “difficile per colpa del freddo”, e chi spaccia il proprio risultato come una vittoria pur avendo perso di oltre 20 punti.
    Io, al contrario, sarò molto schietto: abbiamo perso. E non si può e non si deve in alcun modo girarci intorno. Sicuramente NON è stata colpa dei cittadini, né voglio in alcun modo dar adito a fantasiose teorie cospiratorie. Dobbiamo però indubbiamente osservare e analizzare con attenzione i risultati di Lazio e Lombardia, ed è necessario farlo attraverso un confronto interno, aperto, inclusivo e partecipato, senza alcuna caccia alle streghe, toni accusatori o ricerca di presunti colpevoli, ma piuttosto con la volontà di rimboccarci davvero le maniche per ripartire proprio dai territori.
    Il Movimento 5 Stelle siamo tutti noi, perché il Movimento è ognuno di noi. Il Presidente Conte ha svolto negli ultimi mesi un lavoro importante e faticoso in questa fase di rinnovamento della nostra comunità, e credo che il risultato delle urne alle elezioni politiche ci abbia premiato anche per questo. Ora è compito di ognuno di noi capire come dare un contributo concreto e costruttivo in questo percorso, rafforzando il Movimento, anziché dividerci.
    Trovo abbastanza evidente che, aldilà di una parziale crisi identitaria che ancora ci affligge, il più grosso problema ancora da risolvere riguardi la nostra rappresentanza territoriale.
    Come ho avuto modo di dire molte volte, è di capitale importanza procedere rapidamente alla costituzione dei gruppi territoriali.
    Ma senza veri strumenti in grado di fornire loro formazione e supporto sui temi di competenza locale, nonché risorse e aiuto concreto per svolgere attività sul territorio, i futuri gruppi non riusciranno mai a essere in grado di essere aggreganti e attrattivi nei confronti dei cittadini e della società civile che ci circonda, né più né meno come i vecchi Meetup (salvo rare e fortunate eccezioni).
    Non è un mistero che da anni facciamo sempre più fatica a presentare liste alle elezioni comunali: rispetto ai numeri di qualche anno fa i dati sono impietosi, siamo quasi spariti in intere province. Solo nel Lazio siamo passati da 10 comuni amministrati a 0, e non voglio neanche contare i consiglieri che abbiamo perso.
    Ma questi dati emergono con evidenza anche dal fatto che il numero di preferenze espresse per i nostri candidati è, in percentuale, estremamente basso rispetto ai voti espressi per la nostra lista. Ciò vuol dire che siamo ancora quasi totalmente dipendenti dal voto di opinione poiché spesso, pur avendo lavorato con impegno e dedizione, molti dei nostri aspiranti portavoce non sono ancora sufficientemente riconoscibili dai cittadini come riferimento per le proprie istanze. Anche perché nei partiti tradizionali le preferenze le cercano troppo spesso con metodi clientelari che noi giustamente rigettiamo, promuovendo la giusta ma più ardua strada che porta a convincere ancor prima di vincere, conquistando testa e cuore degli elettori.
    Se a ciò si aggiunge il fatto che molti nostri portavoce di valore con importante esperienza non hanno potuto ricandidarsi, e quindi si è disperso anche il consenso esterno al Movimento che avevano potuto maturare negli anni di lavoro, senza che si potesse in alcun modo trovare rimedi in grado di compensare questa perdita, il quadro emerge in tutta la sua plastica criticità.
    Possiamo trovare agilmente la soluzione a questi problemi con un confronto aperto, ragionato e partecipato. Sempre a sostegno del M5S e del lavoro importante svolto fin qui dal Presidente Conte. Qualsiasi altra strada, dal far finta di niente nascondendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi, alla cieca guerriglia interna in stile vecchia politica, conduce inevitabilmente a sentieri che non dobbiamo, che non possiamo e che non vogliamo percorrere.
    Dal mio punto di vista possiamo veramente ripartire solamente ricreando entusiasmo, e non può esserci entusiasmo senza pieno coinvolgimento, nella sostanza e non solo nella forma: i nostri gruppi e attivisti dovrebbero, a mio avviso, essere pienamente protagonisti delle scelte fondamentali della nostra comunità, il più possibile e a tutti i livelli. Solo così si crea legittimità, responsabilità e consapevolezza delle scelte stesse. È impegnativo? Senz’altro. Andrà sempre tutto come individualmente speravamo e ritenevamo più giusto? Probabilmente no. Ma ho sempre pensato che con una piena democrazia partecipativa non si perde mai perché si vince tutti collettivamente, come comunità.
    Andiamo avanti a testa alta, con impegno, coraggio, testa, cuore. Ma soprattutto andiamo avanti INSIEME, ascoltando e coinvolgendo veramente tutti.
    Lunga vita al MoVimento 5 Stelle!