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  • Fabio Massimo Castaldo ha inviato un aggiornamento 2 mesi fa

    Fabio Massimo Castaldo
    Questa mattina sono sceso in piazza a Bruxelles per incontrare i nostri agricoltori italiani della Coldiretti, e subito dopo ho partecipato all’importantissimo congresso della nostra Confagricoltura: dobbiamo lavorare di squadra, come sistema Italia, per ribadire che l’Unione europea deve agire in fretta, se vuole davvero tutelare i nostri produttori nazionali, revisionando l’attuale Politica Agricola Comune e proteggendo gli agricoltori europei dalla concorrenza sleale di Paesi in cui vigono standard fitosanitari e di sicurezza alimentare ben più bassi dei nostri.
    Azione ha ben in mente quali siano i passi più urgenti da compiere: dobbiamo senz’altro ricalibrare gli obiettivi della PAC e del Farm to Fork per portare avanti la transizione ecologica senza intaccare la produttività del settore agricolo. Bisogna calibrarci su obiettivi di sostenibilità credibili, che non schiaccino le nostre imprese agricole ed eccellenze. Ecologia ed economia devono essere due rotaie dello stesso binario, se non vogliamo che la nostra sovranità alimentare sia messa ancora più a repentaglio di quanto non lo sia oggi.
    Ecco perché, come dicevo, dobbiamo negoziare accordi commerciali equi basati su clausole trasparenti che non creino storture, per garantire maggiore coerenza tra gli obblighi imposti agli agricoltori europei e i requisiti, troppo spesso a dir poco inadeguati, che vengono applicati alle importazioni da Paesi terzi. Basta concorrenza sleale!
    Serve un approccio pragmatico e fondato su dati, non sugli slogan: bisogna sostenere l’acceso al credito e la redditività delle aziende, non permettere alla grande distruzione di strozzare le aziende con prezzi da fame, al di sotto dei costi medi di produzione, o imponendo messe a riposo di terreni che sono antropizzati da millenni.
    Dobbiamo uscire da una narrativa che vede gli agricoltori come nemici dell’ambiente: al contrario, sono molto spesso chiamati ad esserne i primi custodi, e la sinergia con loro è imprescindibile se si vuole portare avanti una lotta seria e concreta al cambiamento climatico.
    Questo sarà l’impegno che porteremo nella prossima plenaria e nei prossimi anni: idee chiare.