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  • W&B di Fulvio Wetzl ha inviato un aggiornamento 4 anni, 8 mesi fa

    libera nos a malo trailer 1a parte

    Ha due nomi ma molti italiani non ne conoscono neanche uno. La Lucania è un’ isola, nel sud, e delle isole ha luci ed ombre. Il documentario “Libera nos a malo”, da pochi giorni in circolazione per la regia di Fulvio Wetzl assistito da Valeria Vaiano, parla soprattutto di questo. Prodotto in collaborazione col coordinamento regionale di Libera, rappresentata da don Marcello Cozzi che del film è lo spirito guida, passa in rassegna vent’ anni di casi giudiziari irrisolti. Cinquanta misteri, tra delitti e sparizioni. Con un tratto comune: l’ essere accaduti in Basilicata. «Negli anni ’80 la Lucania diviene terra di conquista delle mafie vicine. Da Napoli, da Salerno e dalle ‘ndrine calabresi iniziano a convergere personaggi di fiducia dei boss con l’ ordine di associare i gruppetti locali. Nascono così i Basilischi», dice Cozzi, autore del saggio “Quando la mafia non esiste. Malaffare e affari della Mala in Basilicata”. I lavori della Salerno-Reggio Calabria attraggono appetiti incrociati di politica e criminalità e la provincia di Potenza ne diventa uno snodo centrale. Ma i focus principali del documentario sono la sparizione di Elisa Claps avvenuta a Potenza nel 1993, e la morte di Luca Orioli, assassinato con la fidanzata a Policoro (Matera), mentre era nella vasca da bagno. Due scomparse su cui è calata l’ omertà di istituzioni e società civile. Ultime a resistere, le madri delle vittime a cui la telecamera di Wetzl dedica gran parte delle immagini. Sullo sfondo una terra bellissima e sinistra: dove la mafia esiste. – GIOVANNI CHIANELLI
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