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  • Fabio Massimo Castaldo ha inviato un aggiornamento 4 anni, 11 mesi fa

    Fabio Massimo Castaldo
    L’Italia, come anche tutta l’Unione Europea, sta attraversando il suo periodo più buio dal dopoguerra a oggi.
    È una situazione anomala, una crisi che ha coinvolto TUTTO il Mondo, e che quindi necessita di soluzioni estreme.
    Ne ho parlato, dettagliatamente, in un’intervista a Milano Finanza che vi invito a leggere qui⬇️
    “Fabio Massimo Castaldo è persona molto preparata che continua a studiare i complessi meccanismi delle norme europee. Essendo figura di spicco del Movimento Cinquestelle, spesso accusato di trascurare i requisiti della competenza, è la persona giusta per sapere se a Bruxelles si sospenderanno davvero le norme capestro sulle sofferenze bancarie (Npl) e se è giusto sterilizzare il debito pubblico pandemico. «Sugli Npl la Commissione entro l’anno presenterà una proposta speriamo che vada nel verso auspicato», afferma in questa intervista a MF-Milano Finanza il vicepresidente del Parlamento Europeo.
    🎤Domanda. Vicepresidente Castaldo, cosa pensa della proposta del Presidente Sassoli di avviare una discussione su cosa fare del debito pubblico generato dal contrasto alla pandemia?
    🗣Risposta. Ho molto apprezzato le parole del presidente David Sassoli, che ringrazio per l’importante apertura non solo su questo argomento, ma anche su altri temi su cui ci stiamo battendo, quale la necessità di rendere permanente il meccanismo di emissione di debito comune del Next Generation Eu e l’esigenza di rivedere radicalmente il Trattato istitutivo e l’intera architettura del Mes, superando la sua concezione legata ai dogmi dell’austerity. Il Movimento 5 Stelle ha sempre sostenuto che l’unica soluzione per proteggere l’integrazione europea di fronte ad uno shock simmetrico così violento, come quello pandemico, è di cancellare, attraverso una riforma profonda del quadro normativo europeo, il debito detenuto dalla Bce che è stato contratto dagli Stati membri per far fronte alle esigenze della crisi.
    🎤D. Non è un po’ forte come proposta?
    🗣R. La valutazione degli eventi straordinari che stiamo vivendo dovrebbe infatti portare ad una sola conclusione: il debito contratto in questo periodo non può essere ricondotto a una forma di azzardo morale né tantomeno politico, ma va considerato come l’unica scelta possibile per salvaguardare i livelli occupazionali, la continuità delle nostre imprese e, in definitiva, anche la pace sociale. Una pace che, come abbiamo visto in questi giorni, rischia di essere messa in pericolo da un forte aumento delle disuguaglianze nei nostri Paesi.
    🎤D. Il Movimento 5 Stelle al Senato sta preparando un piano per sterilizzare la parte di debito che si farà con i fondi del Recovery Fund. È fattibile?
    🗣R. Ritengo che, in questo momento, sia assolutamente necessaria una riflessione sul modo di contabilizzare il debito dovuto alla crisi che si andrà a contrarre attraverso il pacchetto di Next Generation Eu. Scomputare i circa 80 miliardi di euro che riceveremo sotto forma di prestiti consentirebbe agli Stati membri non solo di portare avanti le misure per affrontare lo stato di emergenza, ma anche di finanziare adeguatamente le trasformazioni necessarie per trasformare la nostra società e metterle in grado affrontare le sfide future, come la transizione green e digitale. Infine, permetterebbe di porre fine, una volta per tutte, al dibattito sull’utilizzo di uno strumento anacronistico come il Mes, assolutamente non adeguato ad affrontare una crisi che non ha eguali negli ultimi settanta anni.
    🎤D. Cosa si può fare per cambiare i regolamenti europei sulla tempistica degli Npl? Nagel ha parlato di bomba atomica.
    🗣R. Le regole e le aspettative di vigilanza in materia di calendar provisioning, ovvero le norme della Bce sulla copertura dei crediti deteriorati, si basano principalmente sul regolamento UE n. 630/19, che nel mese di aprile 2019 ha modificato il regolamento sui requisiti patrimoniali (Crr). Per cambiare questa normativa, dunque, è necessario trovare un accordo tra le tre istituzioni europee, accordo che, in passato, non si è rivelato certo di semplice soluzione.
    🎤D. Dunque è impossibile?
    🗣R. No. Non possiamo fermarci qui: in una fase di recessione, come quella attuale, valutazioni troppo penalizzanti sui crediti rischiano di produrre effetti pro-ciclici imponendo alle banche un significativo aumento degli accantonamenti se vogliono continuare a erogare finanziamenti a famiglie e imprese. Per questo motivo, in diverse sedi europee, mi sono impegnato in prima persona per proporre soluzioni alternative sulla base dell’attuale quadro normativo, ma che permettano di introdurre una qualche forma di flessibilità temporanea.
    🎤D. Cosa ha fatto in concreto?
    🗣R. All’inizio di novembre, ho predisposto una lettera, che ho trasmesso personalmente alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, alla Commissaria per i servizi finanziari, Mairead McGuinness, e al Commissario per l’economia, Paolo Gentiloni, contenente una serie di proposte sulla cessione e sulla gestione dei crediti deteriorati. Mi riferisco, ad esempio, allo scostamento temporaneo dalla soglia dei 90 giorni attualmente utilizzata per classificare un’esposizione in default o l’estensione dell’articolo 500 della Crr che alleggerisce il peso delle maxi-cessioni di crediti deteriorati sul patrimonio delle banche. L’introduzione di queste misure consentirebbe di aiutare ad assorbire l’impatto temporaneo della pandemia, limitandone le conseguenze economiche e sociali.
    🎤D. Risposta?
    🗣R. La Commissione sta lavorando ad un nuovo piano d’azione per gli Npl, atteso per il mese prossimo. Mi aspetto che sia all’altezza per rispondere alle sfide causate da questa crisi.
    🎤D. Polonia e Ungheria hanno bloccato il bilancio Ue e quindi anche l’avvio del Next Generation Ue, cosa si può fare in concreto?
    🗣R. Ricorrere al veto per bloccare l’accordo sul prossimo bilancio pluriennale europeo e la riforma delle risorse proprie, ovvero la base giuridica per costituire la garanzia per il finanziamento di Next Generation Eu, mette a rischio l’entrata in vigore del Quadro finanziario programmatico e del Recovery Fund, su cui c’è un consenso quasi unanime in Consiglio europeo. Ma ancora una volta i riferimenti ideologici in Europa di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, i governi di Polonia e Ungheria, sembrano non preoccuparsi di mettere in atto un’azione irresponsabile, che compromette l’integrità della risposta europea alle conseguenze della pandemia negando risorse a famiglie ed imprese europee, comprese quelle dei loro Paesi, a cui va una percentuale notevole dell’ammontare.
    🎤D. Sì, ma in concreto come si sblocca la situazione?
    🗣R. Escludo che si possa cedere al ricatto e si possano riaprire i negoziati con il Consiglio sullo Stato di diritto: è nostro dovere usare tutti gli strumenti di pressione a nostra disposizione, politici ed economici, per convincerli a fare un passo indietro. Spero vivamente che la presidenza tedesca tenga il punto. Nello scenario peggiore, il bilancio entrerebbe inevitabilmente nel cosiddetto regime di gestione provvisoria sulla base dell’esercizio precedente. L’alternativa al Next Generation Eu, quella di creare un fondo intergovernativo al di fuori del quadro giuridico dell’Ue, per superare l’ostacolo dell’unanimità, è a mio avviso da scongiurare: obbligherebbe gli Stati membri a sottoscrivere e versare le garanzie necessarie all’emissione di debito comune, dall’altro, porterebbe all’impossibilità di finanziare tale strumento attraverso la creazione di nuove risorse proprie, aumentando quindi i contributi nazionali dei singoli Stati membri ai futuri bilanci pluriennali.
    🎤D. C’è molta fiducia dei mercati nell’arrivo di un vaccino, l’ Ue riuscirà a farlo distribuire rapidamente a tutti i cittadini europei?
    🗣R. La produzione e la distribuzione di un vaccino contro il Covid-19 rappresenta una sfida cruciale per l’Europa. La Commissione europea ha già avviato e, nella maggior parte dei casi, concluso, trattative con le aziende farmaceutiche che sono ormai alla fase finale di sperimentazione del vaccino, al fine di assicurarsi la fornitura di centinaia di milioni di dosi da mettere a disposizione dei cittadini europei, non appena saranno superate tutte le fasi della procedura di autorizzazione dell’Agenzia europea del farmaco. Una procedura di acquisto centralizzata, come quella portata avanti a livello dell’Ue, ha il vantaggio di essere più rapida ed efficiente rispetto a 27 appalti distinti, garantendo un’equa distribuzione e riducendo così i costi per tutti gli Stati membri. Ma anche gli stessi Stati dovranno fare la propria parte.
    🎤D. L’Italia è in ritardo sull’utilizzo dei fondi del Recovery Fund?
    🗣R. L’Italia non è in ritardo sulla tabella di marcia, le preoccupazioni sono infondate.
    🎤D. Sicuro?
    🗣R. Sì. Il mese scorso è partito il dialogo con la Commissione europea sulle linee guida su cui elaborare il piano definitivo per l’utilizzo delle risorse del Next Generation Eu. Il piano è atteso a Bruxelles entro aprile, ma il nostro il Governo ci lavora già da tempo. Nel momento in cui i progetti, da inserire nella versione definitiva del Piano nazionale di ripresa e resilienza, saranno definitivamente pronti, ritengo che una soluzione da valutare seriamente sia quella di creare sotto l’egida Ciae (il Comitato interministeriale responsabile per il coordinamento tra le amministrazioni nazionali e locali, ndr), una cabina di regia apposita. Un organismo snello, costituito da tecnici ed esperti di europrogettazione che possano mettere a disposizione le loro competenze per gestire nel modo più efficiente e tempestivo le importanti risorse a disposizione del nostro Paese.”