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Fabio Massimo Castaldo ha inviato un aggiornamento 2 anni, 8 mesi fa
Fabio Massimo Castaldo
Ricorre il primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. Quello che era nato, almeno nelle intenzioni di Putin, come un conflitto lampo, si è trasformato in una guerra d’attrito lunga e sempre più feroce, che sta devastando il territorio ucraino, lasciando sul campo migliaia e migliaia di morti.
È passato un anno, le condizioni della guerra sono cambiate e deve cambiare anche l’approccio europeo. Non possiamo pensare che l’unica soluzione sia sconfiggere sul campo una superpotenza nucleare come la Russia.
L’Europa può e deve assolutamente mettere in campo tutto il suo potere diplomatico.
Occorre trovare un punto di incontro con altri attori geopolitici globali come la Cina, l’India e il Brasile e riaprire una trattativa che da troppo tempo ormai è scomparsa dai radar e dalle strategie europee. È chiaro che Putin non sembra assolutamente avere intenzioni di arrestare l’offensiva, ma è altrettanto evidente che né lui né Zelensky potrebbero rifiutare un’iniziativa diplomatica congiunta spinta proprio da attori come India, Cina e Brasile.
Continuare a sostenere il popolo ucraino è doveroso, ma occorre riprendere gli sforzi diplomatici con ancor più convinzione e coraggio. È passato un anno ormai dall’inizio del conflitto, la strategia adottata finora non sta dando i frutti sperati. Solo una soluzione negoziale può tirare fuori l’Ucraina e l’intero continente da questa assurda guerra. Il nostro obiettivo, da raggiungere nel minor tempo possibile, deve essere la pace.
A inizio febbraio, citando le parole del comandante delle forze armate norvegesi generale Eirik Kristoffersen, il New York Times parlava di 200mila morti tra i militari russi, 100mila tra quelli ucraini cui si dovrebbero aggiungere 30mila civili. Se questi numeri fossero confermati (anche solo in parte) sarebbe ancor più evidente l’urgenza di perseguire uno scenario di Pace il prima possibile.
Perché, aldilà di equilibri geopolitici compromessi e danni economici mondiali incalcolabili, ci stiamo dimenticando che il prezzo più alto lo stanno pagando i cittadini, ucraini e russi. E questo, credetemi, non possiamo tollerarlo in nome di nulla.